Qualche giorno fa scrivevo di come l'argomentazione preferita quando si parla di meridionali sia che abbiamo il complesso di inferiorità.
Mo siamo diventati direttamente inferiori.

(non aggiungo altro perché non mi piace essere volgare su Facebook ma vi assicuro che gli insulti li ho pensati tutti)

Il Covid-19 al tempo della questione meridionale: FAQ.

Cosa succede in un Paese quando un'epidemia scoppia non nella città appellata a destra e a manca di colerosi e appestati, ma nella città esattamente all’opposto geografico?
Si annuncia la catastrofe.
Dove, sia chiaro, la catastrofe non è una malattia che causa una grave patologia polmonare ma è il fatto che questo rischia di immobilizzare le regioni belle, brave e virtuose del Nord.
Ora non c’è bisogno di scomodare Aristotele e le sue spiegazioni di logica per dedurne che il sottotitolo è “se fosse successo al Sud, non sarebbe stato poi altrettanto grave”.

Cosa succede se la sperimentazione del farmaco che già in Cina ha permesso in molti casi una rapida estubazione dei pazienti più gravi, non viene avviata né in Lombardia - eccellenza italiana della Sanità, grazie a Formigoni e ai suoi amici privati - e neanche nell’Emilia Romagna del regionalismo friendly di Bonaccini, ma a Napoli dove è vero che spesso non teniamo neanche gli occhi per piangere, ma dove lavora uno dei maggiori ricercatori medici internazionali (non lo dico io, lo dicono le sue valutazioni scientifiche) che si chiama Ascierto?
Uno showman che di mestiere farebbe il medico e che si chiama Galli, va in tv e dice che questa sperimentazione l’hanno fatta per primi in Lombardia e che l’ospedale napoletano si sta prendendo meriti che non ha.

E che succede quando qualcuno gli chiede perché non hanno avviato loro il protocollo con l’AIFA e perché non hanno comunicato questa scoperta importantissima al resto della comunità medica come invece hanno fatto i colleghi napoletani?
Non succede.

E cosa succede se il contagio continua a dilagare? Ci si arrabbia con Confindustria e con la lobby delle armi che premono per tenere le fabbriche aperte e non garantiscono sicurezza? Una volta che gli ospedali del Nord sono al collasso, si evidenziano le falle di un sistema sanitario che sembrava perfetto e sul quale hanno costruito il consenso nel Nord Italia diversi esponenti della lega e delle coalizioni di destra? Si prova a ridiscutere di welfare e Stato sociale?
No, si alza la tensione, ce la si prende innanzitutto con i cittadini che non rispettano il distanziamento (pure con quelli che attraversano la strada per far fare pipì al cane) e si cita Napoli nei titoli di giornale che parlano di tutta l’Italia, perché è più facile.
Si parla dei medici assenteisti al Sud. Sì, anche se non è vero, si inventa e si mette in prima pagina sui quotidiani nazionali.
E si inventa pure che un gruppo di napoletani ha tentato di assaltare la Mostra d’Oltremare che è il più grande centro di raccolta dei beni di prima necessità a Napoli.

E che succede se arrivano i giornali inglesi a raccontare i meriti del Cotugno dove nessun sanitario si è contagiato, mentre nel Paese il numero delle vittime tra i medici continua ad aumentare?
Si scrive che “ma” a Napoli c’è “anche” un’eccellenza.

E che succede quando i Napoletani iniziano a incazzarsi?
Facile, quello che succede sempre in questi casi, da 200 anni a questa parte: li si chiama vittimisti, lamentosi, permalosi e senza senso dell’umorismo. Fine della discussione.

P.s. sì, il nostro sistema sanitario è lacunoso, tanto. Ve lo stiamo dicendo da moltissimo tempo, vi stiamo pregando di abbandonare la folle idea del regionalismo, vi stiamo dicendo che l’art. 3 della Costituzione non è rispettato se per farci curare, dobbiamo fare centinaia di chilometri. Ci avete risposto che era colpa nostra e dei nostri stili di vita se ci ammaliamo.
Sì, abbiamo un tasso di indisciplina molto alto e vi stiamo chiedendo pure, senza ormai tenere più voce, fondi per l’educazione e il sostegno sociale e al massimo riceviamo l’esercito.
Sì, teniamo la criminalità organizzata ma non dimenticate mai che qua spara, affama e sporca. Dalle vostre parti viene a fare affari in giacca e cravatta. Pure sulla sanità. E anche questo vi stiamo dicendo e vi stiamo chiedendo di tagliarle le mani, di “inseguire i soldi” come ci ha insegnato qualcuno e di smettere di fare finta che il problema non superi il Rubicone.
Vi abbiamo detto tutto questo e di questo vorremmo parlare, per questo vorremmo fare, ma, si sa, siamo troppo lamentosi per meritarci la vostra attenzione.
Tratto da 2 post di fb della mia amica Martina Romanello che è una persona eccezionale come pochissime in questo Paese.

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