Dopo un mese di blocco totale, con un Pil al collasso, sembra che la raccolta di pomodori sia il vero grande problema da risolvere.
Non che non lo sia ma è il palese pretesto per il Ministro Bellanova di avanzare la proposta, anche con una certa sollecitudine, di regolarizzare ben 600 mila clandestini.
Questa patente di regolarità a mezzo milione di persone comporta ovviamente il diritto al sussidio di disoccupazione, assistenza, accesso alle graduatorie delle case popolari e il ricongiungimento familiare con la conseguente sistemazione non di una sola persona ma dell’intero nucleo.
Non sarebbe così assurdo cercare forza lavoro oltre confine se non ci fosse alternativa.
Ma l’alternativa c’è, solo che non viene presa in considerazione.
Basterebbe accogliere la proposta arrivata dal Piemonte dove si chiede l’autorizzazione ad impiegare cassaintegrati, percettori di reddito di cittadinanza e studenti.
Ma la sanatoria è la strada che si vuole perseguire.
Premesso che in questa quarantena vediamo
assembramenti di extracomunitari circolare liberamente senza essere ne’ fermati ne’ multati perché in fondo ci sentiamo ripetere che per colpa di Salvini non hanno alloggio e poi la multa non la pagherebbero.
Premesso che noi siamo il Paese buono che addirittura pur di non bloccare gli sbarchi allestisce navi per la quarantena che possono costare alle tasche vuote del nostro Stato circa un milione di euro ogni quindici giorni perché come ha ribadito la maggioranza, per loro i porti saranno sempre aperti.
Premesso questo, noi continuiamo a viaggiare con i droni sulla testa e multe in tasca.
Questa è l’Italia che non ci siamo scelti ma che ci troviamo.
Tratto da un post di fb della mia amica di Instagram Hoara Borselli

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