La “nuova guerra” non ha davvero pietà. Né degli anni, né delle storie personali, né della prestanza fisica. Ieri, in questa assurda strage degli innocenti dove Erode è un nemico crudele, vigliacco e invisibile, è morto in provincia di Bergamo Angelo Rottoli. Aveva 61 anni, il coronavirus gli aveva appena portato via la madre e il fratello: era stato un pugile straordinario, fino a diventare campione europeo dei massimi leggeri. Solo per una ferita in combattimento non era diventato campione del mondo. Era sfacciato, forte, simpatico, gioioso di vivere. Gianna Nannini – sedotta da lui come tante altre donne - gli aveva dedicato una delle sua canzoni più celebri: “Bello e impossibile”.
Ha preso a pugni la vita: ma non la morte.
Tratto da un post di fb del mio amico Marino Bartoletti

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