Vivere in comunità: armonia in movimento

L’ecovillaggio La Città della Luce, a pochi chilometri da Ancona, attrae giovani da tutto il mondo. Ma come si può vivere in armonia stando sempre in movimento? Ce lo spiegano Lorenzo e Melania, che ci hanno concesso di sbirciare all’interno di uno dei più importanti ecovillaggi in Italia.

di Francesca Guidotti, Lorenzo Postacchini e Melania Bigi

 Fondare un ecovillaggio è un percorso lungo e faticoso. Ri- chiede anni di lavoro e lo sfor-

zo continuo di trasformare il proprio essere, superando rigidità, abitudini, convinzioni. L’ecovillaggio Città del- la Luce, nelle Marche, ha dovuto aspettare diciassette anni prima di «entrare a pieno regime». Con l’arrivo di tanti giovani, le energie sono al massimo e le dinamiche in gioco sono molteplici. Eppure, si riesce a non perdere la direzione originaria.

Com’è possibile questa rigenerazio- ne continua? Come si integrano i nuovi membri? Che cosa accade nel- la quotidianità, per fortificare i rap- porti? Lo abbiamo chiesto a Loren- zo Postacchini, 28 anni, e Melania Bigi, 30 anni, che ci hanno gentil- mente concesso l’intervista che segue. Lorenzo, ci puoi spiegare innanzi- tutto cos’è esattamente la Città del- la Luce?

È una comunità, un ecovillaggio e centro di diffusione di discipline

olistiche e bionaturali. Siamo al con- tempo un’associazione culturale e un’azienda agricola, con la sede in comproprietà. I membri residenti sono 25, dai tre agli ottantacinque anni, ai quali si aggiunge una decina di giovani che collaborano, studia- no e frequentano le nostre attività as- sociative a medio termine. Melania, raccontaci come si svolge da voi una giornata tipo.

Il ritrovo, per chi vuole, è alle sette di mattina nel tempio, per attività di

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  vivere insieme

  

 risveglio e yoga, oppure diretta- mente alle otto per la colazione. Ogni giorno scegliamo di vivere in- sieme e, al mattino, ogni membro della comunità rinnova questa scel- ta attraverso un abbraccio, per dare energia al nuovo giorno. Tra una fet- ta di pane e l’altra definiamo insie- me i lavori della giornata. Poi ognu- no si dedica ai suoi compiti, tutti di- versi, ma complementari. Oltre a cu- rare un nostro progetto personale, ci dedichiamo ai servizi collettivi: pu- lizie, preparazione dei pasti, manu- tenzione della casa e lavori nei cam- pi, senza contare l’organizzazione delle attività culturali.

Insomma, siete sempre in movi- mento...

Direi proprio di sì! L’intensità del- le attività mattutine si affievolisce al suono della campana del pranzo. Poi le attività riprendono fino al tra- monto, quando iniziano quelle co- muni: yoga, danza, scambio tratta- menti, reiki, passeggiate o sempli- cemente la proiezione di un film. Lorenzo, ci puoi svelare quale sia il collante della vostra comunità? Co- s’è che vi tiene insieme?

Eravamo semplicemente stanchi di stare male. Nelle relazioni, al lavo- ro, nella vita di tutti i giorni. Ab- biamo trovato il benessere con il rei- ki, le costellazioni familiari e altre di- scipline olistiche. Non è semplice, ma il lavoro serio e costante su noi stessi ha permesso di risolvere mol- ti problemi.

Allora sono tutte rose e fiori!

No, altroché! I conflitti sono al- l’ordine del giorno. Vivere in 30 per- sone, condividendo spazi e tempo, fa emergere conflitti causati da in- soddisfazioni personali e incom- prensioni. Nulla deve rimanere in so- speso o irrisolto. Tre volte l’anno fac- ciamo dei seminari intensivi di due settimane, che chiamiamo «il viaggio dell’eroe». In questo modo abbiamo l’opportunità di esplorare dinamiche personali e relazionali, imparando a

In apertura: la Città della Luce durante una passeggiata

A lato: i lavori che richiedono maggior ma- nodopera, come le conserve, la cura del- l’orto e la raccolta delle olive, vengono svolti insieme

   Terra Nuova · giugno 2013 31

  

  Umberto Carmignani, socio fondatore, du-

rante un trattamento reiki

esprimere liberamente le nostre emozioni nel gruppo, senza paura di essere giudicati o respinti. Questo al- lenamento facilita la risoluzione pa- cifica dei conflitti, aiuta a evitarli... ma esisteranno sempre!

Eppure molte persone vogliono vi- vere negli ecovillaggi perché sicuri di non trovare il conflitto...

Molte persone arrivano alle comu- nità perché scappano da situazioni difficili e credono che nell’ecovil- laggio sia tutto più facile. Non è così: è importante che ognuno lavori su se stesso. Se non impariamo ad af-

   Aspiranti ecovillaggisti: che cosa aspettate a vivere insieme?

Molti di voi avranno già sentito dell’associazione San Rocco

community di Schio (Vi), di cui abbiamo parlato recente-

L’esperienza di Casa Esta ha insegnato che in tutto il pro- getto il lato umano è stato quello più difficile da accogliere, e proprio per questo bisogna prendersene cura. Come? Nel 2012, Corte del vento ha elaborato un codice etico, che è stato uno strumento molto utile per consolidarsi. Nel 2013 è iniziato un percorso attraverso la comunicazione ecologica,

mente anche sulle nostre pagine (TN di ottobre 2012 e 1

marzo 2013). L’associazione sostiene il progetto di ecovil- laggio Corte del vento a San Rocco di Tretto, le cui strutture abitative saranno costruite interamente in legno e in balle di paglia.

Oltre all’aspetto organizzativo e burocratico, di cui ci riser- viamo di parlare a lavori iniziati, il gruppo ha curato un aspetto molto significativo del creare comunità. Nel 2009, una visita alla Comune di Bagnaia (Sovicille, Siena) stimolò nei due ispiratori del progetto l’idea che vivere insieme fin dall’inizio può contribuire a creare basi solide fra i vari mem- bri. Nei quattro anni successivi, quindi, i dieci pionieri si sono alternati a vivere in affitto a Casa Esta. Questo co- housing è diventata la base operativa delle attività dell’as- sociazione, esaltando differenze e difficoltà del gruppo e portandolo a un confronto acceso e costruttivo. «Se la vita di coppia è difficile» racconta Enrico, uno dei primi cohou- ser, «quella di comunità lo è ancora di più. Ma ne vale co- munque la pena: in questo modo smussiamo gli spigoli del nostro carattere, impariamo la compassione, cresciamo in consapevolezza».

il metodo del consenso e il dragon dreaming . Condividere la quotidianità e incontrarsi in profondità gui- dati da questi strumenti permette di capire in fretta chi farà parte della comunità. La sfida dell’ecovillaggio, secondo Xxxxx, uno dei pionieri, è «prendersi il rischio di condividere passione, soldi e tempo, fiduciosi che la gratuità di azioni e intenzioni verrà ripagata. L’attenzione e il rispetto verso le persone e la Madre Terra migliorano la qualità della vita; speriamo che un giorno tutta la società possa scoprirlo». Il gruppo cerca ancora persone ed enti che vogliono inve- stire nel progetto per finanziare il cohousing che farà parte dell’ecovillaggio, un’area destinata all’affitto per chi, come i giovani, non dispone di risorse finanziarie per l’acquisto.

Contatti: Andrea, tel 328 9150076 - info@sanroccocommunity.org - www.sanroccocommunity.org

1. Un metodo per ideare e sviluppare progetti. Al seguente indirizzo si può scaricare gratuitamente un’introduzione: fondazionegaia. files.wordpress.com/2011/03/dragon-dreaming-intro-italiano.pdf

A sinistra: accatastamento delle balle di paglia in attesa del- l’inizio dei lavori

A destra: Alcune donne della Corte del Vento ad un mercatino lo- cale

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   vivere insieme


 Il gruppo dopo il seminario intensivo di due settimane chiamato «il viaggio del- l’eroe»

frontare i nostri problemi interiori, li ritroveremo ovunque andiamo, an- che nella migliore delle comunità. Imparare a vivere in una piccola co- munità è un percorso sia interiore che esteriore, che può aiutare a vivere meglio con noi stessi, nella società e nel mondo.

Melania, e se volessi entrare a far parte della vostra comunità?

Puoi iniziare con un’esperienza di qualche settimana, come corsista o

1

wwoofer . Ci sono molti giovani, tra

i 20 e i 35 anni, che vengono in pro- va. Inizialmente svolgono lavori pra- tici come cucina, pulizie, orto. Dopo qualche mese, se riescono a incanalare la propria energia verso un progetto personale, coerente con i principi della comunità, lo presentano al cer- chio. Guidata da un sano pragmati- smo, la comunità ne valuta attenta- mente la fattibilità. Se c’è possibilità di accogliere un nuovo membro e la proposta è concreta, comincia un periodo di prova di circa un anno. Alla Città della luce non ci sono di- pendenti, ognuno è «imprenditore» di se stesso. L’autorealizzazione del- l’individuo è determinante per il be-

nessere di tutti. Chi rimane, gra- dualmente mette progetti, compe- tenze ed economia a vantaggio della comunità, passando dalla dimensio- ne privata a quella collettiva. l

Note

L’intervista si trova in versione integrale su www.mappaecovillaggi.it.

Ulteriori informazioni sull’ecovillaggio La Città della Luce su www.reiki.it e www.la- cittadellaluce.org

1. Il Wwoof (Worldwide opportunities on organic farms, ovvero «Opportunità glo- bali nelle fattorie biologiche») è un’orga- nizzazione che mette in contatto le fatto- rie biologiche con chi voglia, viaggiando, offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio.

    17°raduno nazionale degli

ecovillaggi: Rive torna al Vignale

La Rete italiana villaggi ecologici è lieta di invitarvi a partecipare all’incontro estivo che si terrà dal 25 al 28 luglio in Lazio.

Economia, territorio e reti locali: ecco i temi portanti del 17° raduno Rive. Il consueto incontro estivo tra gli ecovillaggi, i progetti e gli appassionati di ogni parte d’Italia torna al Vi- gnale, a Blera, vicino Viterbo.

L’arrivo è previsto nel pomeriggio di giovedì 25 luglio e la partenza domenica 28 dopo pranzo. L’organizzazione, inte- ramente gestita da volontari, fornirà colazione, pranzo, me- renda (per i bambini) e cena, ma si raccomanda di portarsi dietro piatto, posate, bicchiere e borraccia.

I pasti saranno vegetariani. Vi preghiamo di segnalarci in an- ticipo intolleranze e allergie. L’incontro è aperto a tutti ma è obbligatoria l’iscrizione entro il 20 luglio. La quota com- prende vitto, permanenza e partecipazione alle attività.

Vi sconsigliamo di partecipare un solo giorno o di prenotare in ritardo: la quota è più alta e c’è il rischio di non com-

prendere il senso dell’evento. Vi preghiamo di portare la tenda o il camper; nell’impossibilità, contattateci: cerche- remo di trovare altre sistemazioni.

Ulteriori informazioni su www.mappaecovillaggi.it.

 Terra Nuova · giugno 2013 33

 Ecco come vive la città più bella del mondo in totale connessione con la natura. Sono tutti imprenditori di se stessi

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