In questo mi sento pittore, e mi sento diverso dai "tecnologici”: faccio una cosa 

che non fa quasi più nessuno, e cioè guardo la natura per quello che è dal 

vero.  Forse noi pittori “en plein air” siamo un retaggio del passato. Ma di ciò

dubito proprio quando scorgo qualche amico, che, sollevato a fatica lo sguardo 

dalla tastiera del suo inseparabile tablet, rimane  stupefatto, quasi incredulo 

davanti alla potenza dei colori, alla composizione del quadro che gli si presenta 

agli occhi. 

Chi crea dona l’essere stesso, trae qualcosa dal nulla, non si tratta di plasmare 

se stessi, di formare la propria personalità, ma soltanto di mettere a frutto 

capacità operative, dando forma estetica alle idee concepite con la mente. In 

quanto ricerca del bello, frutto di un’immaginazione che va al di là del quotidiano, 

esso per sua natura è una sorta di appello al mistero.

Emilio Matera
Tratto dal suo sito 
Si conferma ancora oggi uno tra i più grandi pittori contemporanei che abbiamo in Italia sopratutto nel genere mosaicisti. 

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