Il carattere e i diversi look nei luoghi che bazzica Mina Mazzini coniugata Quaini

Mina a Milano
Al cameriere ordina un caffè macchiato non zuccherato, poi estrae dalla sua borsetta il Dietor. Con il solito barracano arabo di colore nero che le avvolge il corpo e una larga gonna a fiori. È molto più magra che negli ultimi anni. Gli occhialoni a goccia e la pelle bianca, anzi diafana. Chi scrive ha avuto la fortuna di vederla da vicino, lo scorso 8 agosto a Milano, alle ore 9, in centro, al Bar Taveggia. Accompagnata in Mercedes grigia dal suo compagno Eugenio Quaini, Mina ti conquista per quel viso da copertina. Cinque sigarette marca Muratti fumate in meno di 25 minuti (ma non aveva smesso?). A Milano ci sono 38 gradi. Mina, incurante, indossa foulard al collo, guanti e stivaletti di camoscio, tutti dello stesso colore: nero pece in piena estate! Una «contro» per eccellenza, insomma, e se le chiedi un autografo ti risponde: «Non sono Mina!». Però se la chiami signora Mazzini, lei ribatte: «Così va meglio...». E concede l'autografo («anche se», dice «di solito non li faccio mai»).

Mina a Lugano 
Mina abita nel capoluogo del Canton Ticino, vicino alla stazione, in un residence composto da quattro grandi palazzine grigie. La custode si chiama Rosy, ha 61 anni e da 30 sorveglia la privacy di Anna Maria (come la chiama erroneamente lei). «La signora abita nell'attico di sua proprietà, ma ora si trova nello studio di registrazione al pian terreno. Sta lavorando». Chiara, commessa dell'emporio City Disc, racconta : «Mina e sua figlia Benedetta sono venute per acquistare un Cd, ma non ricordavano né il nome dell'autore né il titolo della canzone. Mina mi dice:“Scusi, non è che per caso riconosce questo motivetto?”. E, incredibile, si mette a canticchiare il pezzo dei Morcheeba “Rome wasn't built in a day”. Il negozio era paralizzato!». L'effetto-paralisi a Lugano si verifica tutte le volte che c'è di mezzo Mina. Per un semplice caffè si rifugia nella «Biblioteca» del Gran Café al Porto, una sala privata, quasi segreta. Solo cinque posti, libri, Internet, linea telefonica privata e pareti con affreschi del Quattrocento. Antonio Tanzariello, direttore di sala, dice: «La signora Mazzini viene a trovarci anche da sola: ama bere le nostre infusioni di tè, in particolare quelle ai frutti di bosco. Non toglie mai i grossi occhiali da sole. Pur avendola vista tante volte, io non so di che colore siano i suoi occhi...». Per fare la spesa va alla Coop di Grancia, nella zona sud di Lugano. Gabriella Weidmann, commessa, racconta: «Entra sempre in compagnia del suo uomo: ogni volta riempiono due carrelli, uno con il cibo e l'altro con il vino. Ogni volta è caos, i clienti l'assediano».

Mina a Forte dei Marmi
Mina possiede una villa a Forte dei Marmi. Il ristorante «Gattonero» la ospita spesso a cena. Mila, responsabile del personale, racconta: «Recentemente è arrivata in compagnia di Renato Zero: hanno ordinato trippa, verdure e vino rosso. A servirli è stata la mia collega Dalia. Mina è rimasta affascinata perché le somiglia molto». A Mina piace mangiare bene e fare lunghe passeggiate. In spiaggia non indossa mai il costume, ma rimane coperta. Però, come dice Beppino Grotti detto «Paduletto», storico amico di Mina: «Non scrivete che ama giocare a carte, lei ama solo fare la mamma!». 

Mina Mazzini mb

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