La verità su Emanuela Orlandi

Il caso Orlandi è diventato un caso internazionale che dimostra un accordo tra il Vaticano e la mafia. Emanuela Orlandi, cittadina vaticana è stata l' arma di questo ricatto con cui il Vaticano ha restituito i quattrini che Renato De Pedis aveva depositato alla Banca dell' Ambrosiano collegata allo Ior, circa 500 milioni di euro che erano stati reciclati e in parte riutilizzati. Erano circa 1 miliardo di euro i quattrini che i criminali della Banda della Magliana avevano depositato, ma che tale Banca, essendo fallita non era riuscita a restituire. Esiste la testimonianza di un pescatore che afferma che il giorno dopo la scomparsa di Emanuela era stata gettata in un fiume un 127 da cui usciva un braccio, sono state fatte delle ricerche nel fiume che non hanno portato a nulla. La trattativa è proseguita prima con un finto ricatto che la mafia voleva perpetrare a danno del vaticano e dopo con i 500 milioni che il Vaticano a restituito alla banda della magliana, facendo credere all' Italia intera che Manuela fosse rimasta viva e segregata in uno sgabuzzino di Roma, fino al 1997 , quando in realtà era morta 14 anni prima. La contropartita che la banda ha avuto è stata la vendita di una tomba alla banda e il fatto che è De Pedis è stato sepolto nella Basilica dell' Apolinare, questa tomba pare che l' abbia pagata con una donazione al Vaticano di 500 milioni di euro. Ad oggi il Vaticano ha un fascicolo su Emanuela che ha promesso che avrebbe consegnato tramite alcuni prelati al procutatore aggiunto di Roma, tuttavia le indagini su questo punto non hanno portato a nulla di nuovo, dato che non è ancora stato rivelato il conetuto di quel fascicolo o anche se è noto non è ancora stato consegnato.

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